La decostruzione degli stereotipi passa anche da qui, dalla scelta degli albi da proporre a bambini e bambine, dai giochi da fare a casa, da soli o in compagnia.
Giocattoli, libri, giochi di ruolo, ancora troppo spesso vengono etichettati come “per maschi” o “per femmine”.
In libreria spesso le richieste hanno come prima discriminante il sesso del futuro lettore o lettrice.
E se ormai sono tristemente abituata a sentirmi dire che un libro di animali è adatto ad un bambino mentre uno sulle fate è perfetto per una bambina, unicorni e arcobaleni ancora non avevano subito davanti a me queste discriminazioni.
Oggi, una mamma è venuta in libreria e piuttosto imbarazzata mi ha chiesto un libro sugli unicorni per il suo bambino. Per giustificare questa richiesta, secondo lei poco consona ad un bambino, ha aggiunto che forse tutti questi arcobaleni per esorcizzare la paura del coronavirus hanno confuso il suo ometto.
Eh già perché si sa, unicorni e arcobaleni sono cose da femmine… chissà poi perché!
La signora alla fine ha scelto il libro, è andata via un po’ più serena dopo la chiacchierata sulla bellezza degli albi illustrati senza stereotipi ma di strada ce n’è ancora tanta da fare.
La letteratura per l’infanzia ha un grandissimo pregio, dire cose ai piccoli lettori e alle piccole lettrici che devono per forza di cose passare da occhi, mani e orecchie degli adulti e allora forse una bella storia di colori e fantasia può far bene a tutti e tutte.